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Una misteriosa epidemia, di eziologia sconosciuta, colpisce la città di Roma. Il Ministero della Sanità dirama lo stato d'allarme e affida ai laboratori delle case farmaceutiche, presenti sul territorio nazionale, il compito di individuare la causa scatenante del contagio sì da poterla eliminare. Nonostante ciò, ben presto l'epidemia si estende a tutto il mondo e getta nel panico milioni di persone. In una realtà dai tratti apocalittici, con l'umanità sulle soglie della decimazione indiscriminata, un brillante ricercatore italiano, Francesco de Vita, scopre il veicolo responsabile del contagio. La situazione pare ritornare allo status quo ma molte vittime del virus restano gravissime e pochi laboratori, non più finanziati dai rispettivi governi che ritengono chiusa l'emergenza, cercano ancora una cura. De Vita ha ragioni personali per intestardirsi nella ricerca: suo fratello è ricoverato all'ultimo stadio della malattia. Sarà una giovane e bella giornalista de Il Messaggero che avvicinandolo in segreto lo metterà al corrente di inquietanti scenari celati dietro alla propagazione del virus: uno scienziato della Queen's University di Belfast che aveva proseguito gli studi sulla natura del virus si suicida in strane circostanze e i suoi studi vengono fatti scomparire in tempo reale; un altro, fratello del titolare di una grossa società di sistemi elettronici, è ritrovato annegato a Hong Kong. Le loro morti fanno parte di un complotto? E, ancora, qual è l'esatta natura del virus? Ma soprattutto, perché non è più una priorità trovarne l'antidoto?